Mantra

Si è soliti considerare un Mantra come un’espressione religiosa tipica della tradizione orientale ma, come vedremo, non è esattamente così. Innanzitutto cos’è un Mantra. Partendo dall’etimo della parola Mantra che si compone di due parti: mana=mente e traya=controllo, guida,  si può comprendere quanto l’intimo significato di questa esperienza, apparentemente vocale, sia connesso con il calmare la mente per portarla da uno stato ordinario di coscienza ad uno stato di contemplazione e trascendenza. Si comprende quanto sia difficile, da un certo punto di vista, per una mentalità occidentale fondata su un credo materialista e “concretista”, uscire dalla dimensione utilitaristica e superficiale della preghiera, per rivolgere lo sguardo interiore verso i misteri celati nella “energia” della mente, intesa come sistema d’insieme, di incontro e di riflesso tra aspetti individuali ed aspetti universali (connessione tra Coscienza Individuale e Coscienza Cosmica insita nella Creazione)  vedi le ipotesi di Federico Faggin Fisico e Inventore in Silicio, 2019 e Irriducibile, 2021).

Nella mente troviamo i principi generali presenti nella Creazione, quelli cioè di tendenza all’ordine ed al caos. Tutti noi sperimentiamo continuamente, sul piano umano, questi due stati, a volte con curve di intensità moderata ma a volte con intensità estremamente acuta e straripante. Di fronte ad un’emozione intensa e potente (si pensi ad un lutto, ad una malattia, ad un evento improvviso inaspettato) ognuno di noi sperimenta, nel corso della sua vita, un senso di disorientamento, di perdita di equilibrio psichico, di ribaltamento emotivo, con conseguente risposta di “rimuginamento” o loop mentale fino ad arrivare a veri e propri stati ossessivi, ecc….

I ricercatori dell’anima di tutti i tempi hanno capito che la mente ha una caratteristica sua propria che può essere impiegata positivamente o negativamente, quella della ripetizione. Quando essa riceve esternamente o internamente un messaggio, un segnale, un’informazione, con caratteristica di ripetizione ritmica, questa rimane “impressionata”, soprattutto se la sua struttura è semplice ed immediata. Gli esperti della comunicazione mediale in ambito pubblicitario, politico, e di orientamento culturale, ecc. conoscono molto bene la tendenza della mente ad immagazzinare contenuti utilizzando la forma della ripetizione. Un esempio banale è il tormentone estivo della canzonetta orecchiabile che ci rimane dentro e pur senza una motivazione particolare, ci continua a ri-suonare dentro, si direbbe quasi automaticamente. Ma se è vero che un uso sconsiderato e deleterio di questa tendenza può portare a veri e propri condizionamenti di massa, abilmente utilizzati per promuovere consumi e consensi, è altrettanto vero che la ripetizione è stata da sempre conosciuta ed utilizzata dalla tradizione spirituale autentica per ricondurre la mente ad uno stato originale ed essenziale. Come? Utilizzando ad esempio le tecniche respiratorie come strumento per spostare l’attenzione dal mondo esteriore e superficiale verso l’incontro con l’esperienza di Comunione con la Creazione e con Dio. Non dimentichiamo che i Mantra più potenti sono quelli brevi (bija Mantra, da bija=seme). Il più noto è l’OM, suono primordiale, forma sonora e creativa dell’Assoluto (Luce, Coscienza e Creazione al tempo stesso). I bija Mantra sono connessi direttamente con il respiro e con i centri energetici, pertanto sono da utilizzare con moderazione e accortezza. Ad es. SO HAM, Io sono Quello o Io sono Lui, è un Mantra che può essere utilizzato per connetterci dolcemente in ogni momento con l’Universo e con il suo Creatore.  Ma per non discostarci dalla nostra tradizione cattolica cristiana, ricordiamoci che il rosario è fondato sulla ripetizione dell’Ave Maria, preghiera di avvicinamento ai misteri che hanno accompagnato la vita di Gesù sulla Terra. Forse la differenza maggiore tra le due tradizioni, ora più ridotta rispetto al passato, è che nella prima, quella orientale, si prega di più con il corpo e le sue energie sottili, mentre nella seconda, quella cattolica, il pensiero diventa lo strumento di accesso alla preghiera.

Un secondo aspetto che accompagna il Mantra, è il Suono della voce che non dimentichiamolo è il primo e vero strumento vivente di produzione di vibrazioni generatore eletto di armoniche (intervalli regolari caratterizzanti il timbro e la melodiosità vocale). Nella Voce umana troviamo tutti gli strumenti musicali. Immergerci nel Suono della Voce è risuonare nella Vibrazione creativa della Vita. Alcune lingue più di altre, sanscrito, tibetano, aramaico ad esempio, possiedono la forza di aprire un varco tra il mondo visibile e quello invisibile, per rendere disponibile sul piano energetico, prima ancora del loro significato culturale e devozionale, il contatto con la divinità presente in noi.